Nota Metodologica

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L'analisi di una organizzazione socio-economica complessa, letta come sistema relazionale, deve fare assumeresignificati differenti, rispetto al passato, anche al tema della leadership. Il ruolo del Soggetto di Governo dovrebbeconsistere nel dare un orientamento strategico di fondo, un linguaggio, una cultura, orientare le attività attraversola comunicazione ed il coinvolgimento, per cui lo stesso deve imparare a facilitare le relazioni intersoggettive e interpersonali,testimoniando la vision dell’organizzazione, utilizzandola quale chiave di lettura delle dinamichedecisionali ed evolutive.
Ad assecondare questa prospettiva di osservazione, contribuisce anche la rivoluzionedell’informazione che ha generato una condivisione sempre più rilevante di informazioni sino a determinarefenomeni antropologici/sociali, come, ad esempio, l’aumento della propensione alla “socializzazione”, alla “collaborazione”e alla “condivisione”, anche grazie al supporto di tecnologie informatiche. Le relazioni, siano esse reali,immateriali, virtuali assumono, pertanto, sempre più importanza. Un trend particolarmente significativo che, intempi recenti, sta interessando trasversalmente tutte le discipline umanistico-sociali. Si pensi alla filosofia deldialogo intersoggettivo di Martin Buber, o alla psicoanalisi relazionale basata sull’intelligenza emotiva di DanielGoleman, o anche alla teoria relazionale della società di Pierpaolo Donati. Anche gli studi economici, si pensi all’Economia della felicità di Easterlin e di Sen e alla derivata Teoria relazionale della felicità di Bruni e Zamagni,manifestano, in tempi recenti, questa tendenza che potrebbe essere compendiata nello slogan: “dalle cose allepersone” o, in altri termini, “dalle transazioni alle relazioni” Il che sta a significare che è sempre più crescentel’interesse, anche su un piano etico, verso quei valori di rettitudine comportamentale nelle relazioni che dovrebberoconsentire una maggiore e migliore tutela dei diritti umani, pur universalmente riconosciuti, al fine di migliorare laqualità della vita di tutti noi. In una tale prospettiva il Bilancio Sociale è lo strumento attraverso cui il Soggetto diGoverno di una organizzazione socio-economica, nel dare conto del l’efficacia del proprio sistema relazionale,trae dalle analisi svolte preziose informazioni e indicazioni per condurre al meglio il proprio difficile ruolo.
Laquarta edizione del Bilancio Sociale dell’Università degli Studi di Salerno, relativa al biennio 2013- 2014, vedepertanto confermato l’impianto metodologico posto alla base dell’elaborazione delle precedenti edizioni, inquanto si è mantenuto, innanzitutto, fermo il riferimento ai principi di rendicontazione sociale elaborati dal GBS(Gruppo di studio per il Bilancio Sociale). L’elaborazione del Bilancio Sociale è stata, pertanto, oggetto di processodi revisione esterna al fine di verificare che lo stesso, nel suo complesso, fosse stato redatto conformemente aquanto indicato nei principi di redazione di riferimento adottati. La composizione del Gruppo di lavoro, da mecoordinato, per l’elaborazione del Bilancio Sociale, ha evidenziato significative variazione, rispetto alla precedenteedizione, e si è avvalsa del prezioso apporto di esponenti sia del corpo docente che del personale tecnicoamministrativo.
La sinergica collaborazione tra tutti i componenti ha reso possibile la puntuale raccolta e analisidei dati consentendo la stesura di un elaborato fortemente condiviso in grado di rispecchiare la complessa realtàdel nostro Ateneo in tutte le sue anime. Il documento si presenta arricchito di contenuti; in particolare, tra le caratteristichemetodologiche maggiormente rilevanti vengono di seguito illustrate con riferimento a ciascuna delle tresezioni nelle quali è articolato lo strumento.

Prof. Marco Pellicano
Ordinario di DinamicheStrategiche di Impresa.
Responsabiledel progetto Bilancio Sociale Unisa