Relazione con gli Stakeholder | Indicatori Strategici
Relazione con gli Stakeholder Indicatori Strategici
L’Ateneo di Salerno dovendo rispondere ad una molteplicità di interessi di cui sono portatori differenti stakeholder si trova a dover fronteggiare una complessa misurazione delle proprie performance. Sulla base dell’elaborazione dei dati provenienti dalle indagini statistiche del MIUR e dalla banca dati Alma laurea, aggiornati all’anno 2012, sono stati costruiti alcuni indicatori strategici ritenuti idonei a rappresentare il grado di soddisfazione degli stakeholder dell’Ateneo salernitano (tabella 26). I dati contenuti nella banca dati Alma Laurea sono stati elaborati su un campione di 184.639 questionari somministrati ai laureati italiani e di n. 3.540 somministrati ai laureati UNISA, pari, rispettivamente, al 86% e all’87% del totale dei laureati.
Dall’analisi della tabella, nel complesso, pare cogliersi un risultato abbastanza in linea con la media nazionale nonostante le risorse utilizzate da parte dell’Ateneo siano inferiori alla media: si nota, infatti, un piccolo allungamento del periodo di studi compensato da un’età media di laurea più bassa. L’apparente incongruenza tra i due indicatori, ossia età medi alla laurea e durata media di studio, dovrebbe essere giustificata dalla differente proporzione che esiste tra i corsi di laurea triennali e i corsi di laurea a ciclo unico attivati all’interno delle singole Facoltà di ciascun Ateneo. Con riferimento ai restanti indicatori della tabella 26, l’Ateneo salernitano sconta sicuramente meno risorse a disposizione sia in termini di risorse proprie sia in termini di trasferimento. Per queste ultime, occorre segnalare che il dato relativo al totale degli interventi non tiene conto delle ulteriori agevolazioni concesse dalle aziende regionali per il diritto allo studio e degli ulteriori interventi non monitorati dalla banca dati MIUR.
Oltre ai valori assoluti della tabella, per una più chiara sintesi degli indicatori viene proposto il grafico 28 in cui è evidenziata la variazione relativa dei dati presentati dall’Università di Salerno rispetto alla media nazionale.
Gli indicatori sono stati, inoltre, raggruppati in tre aree tematiche. Le prime due aree descrivono le risorse di cui dispone l’Ateneo: in particolare un primo aggregato di indicatori evidenzia le risorse finanziarie di cui usufruisce l’Ateneo mentre il secondo aggregato descrive le risorse umane che vi lavorano. Un terzo aggregato, infine, considera gli indicatori che descrivono la performance degli studenti dell’Ateneo. Nel complesso, ragionando sugli scostamenti rispetto alla media nazionale, pare confermato un risultato abbastanza in linea con la media sebbene, come già detto, si attestino ad un livello inferiore le risorse disponibili ed utilizzate dall’Ateneo. Partendo dall’analisi delle risorse a disposizione dell’Ateneo si desume, infatti, che le tasse e i contributi provenienti dagli studenti sono inferiori di circa il 47% rispetto alla media nazionale e minore risulta anche il rapporto del finanziamento ordinario per studente iscritto (il dato salernitano è di circa il 20% inferiore rispetto alla media nazionale).
Anche le informazioni relative alla struttura evidenziano una situazione di partenza di svantaggio rispetto alla media degli altri Atenei italiani. Infatti, osservando gli indicatori relativi al personale (sia docente che tecnico-amministrativo) emerge che a fronte di un sostanziale allineamento dei dati della nostra Università con le medie nazionali in termini di servizi erogati, la dotazione organica è inferiore: la media nazionale indica la presenza di un docente ogni 34 studenti mentre nell’Ateneo salernitano, si registra un docente ogni 38 studenti iscritti. A rafforzare l’idea delle minori risorse utilizzate dall’analisi dei dati risulta che, nel nostro Ateneo, lavora una unità di personale tecnico-amministrativo per ogni 55 studenti, a fronte di un rapporto di una unità su 38 studenti registrato nella media nazionale.
Riguardo l’analisi delle performance dell’Università degli Studi di Salerno, si evidenzia complessivamente che le attività didattiche e di ricerca raggiungono risultati in linea con la media o soltanto di poco inferiori, sebbene la durata media del corso di studi sia più alta (4,3 come dato nazionale contro una media di 4,8 dato Unisa) e il voto medio sia leggermente inferiore alla media nazionale tra le Facoltà. Inoltre, l’età media dei laureati salernitani è più bassa della media nazionale (26 anni e 7 mesi dato nazionale, mentre il laureato salernitano mediamente ha circa 26 anni e 3 mesi).
L’affacciarsi sul mercato del lavoro con anticipo non migliora, però, la condizione occupazionale del laureato rispetto alla media nazionale (il 39% dei laureati Unisa ha trovato lavoro ad un anno dalla laurea mentre il dato medio presenta una percentuale del 48%). Tale dato è comunque in miglioramento rispetto al biennio precedente che presentava, invece, uno scarto di quasi il 10%. Le condizioni di contesto sociali, economiche e culturali in cui è immerso l’Ateneo salernitano di certo lo penalizzano al confronto di altre realità universitarie inserite in contesti maggiormente attrattivi.
L’esistenza di variabili esogene poco controllabili a cui si aggiunge il periodo di crisi che ormai attanaglia da anni l’economia di famiglie, imprese, ecc., influenzano notevolmente le performance dell’Ateneo. Su tale dato l’Ateneo intende continuare ad investire al fine di ridurre il tasso di abbandono cercando di ricondurlo ai livelli medi nazionali, consolidando e rafforzando, altresì, le azioni tese ad un forte miglioramento nelle prospettive occupazionali.
Un’analisi ragionata degli indicatori agevola la mappatura dei punti di forza e debolezza (Tabella 27) riscontrati nell’Ateneo di Salerno consentendo, in una logica evolutiva, di valorizzare i primi e di attenuare l’impatto negativo dei secondi.
I punti di forza, evidenziati dagli indicatori nella prima colonna, mostrano la presenza di un sistema organizzativo adeguatamente pianificato e coerente che permette di raggiungere buoni risultati in termini di efficienza ed efficacia del percorso di studi (età media e voto) sebbene in una situazione di scarsità di risorse a disposizione (studenti su personale, studenti su docenti, tasse, contributi e FFO su studenti).
In particolare, la maggiore efficienza ed efficacia appena evidenziata trova riscontro nelle indagini di customer satisfaction (cfr. par. 1.3) condotte nei confronti degli studenti che confermano un elevato livello di soddisfazione sia con riferimento alla valutazione della didattica sia rispetto alla qualità dei servizi complessivamente erogati.
In ottica di miglioramento continuo, va evidenziato che in Ateneo è stato programmato un riassetto organizzativo che vedrà coinvolta tutta la struttura con l’obiettivo di conferire una maggiore snellezza oltre che speditezza dei processi decisionali elementi tipici di modelli organizzativi deverticatalizzati e poco gerarchizzati. Con riferimento ai punti di debolezza, oltre alla già menzionate carenze di risorse finanziarie ed umane, si ravvisa una durata eccessiva del corso degli studi e un più sfavorevole placement rispetto alla media nazionale. L’obiettivo di attenuarne l’impatto vede l’Ateneo coinvolto in una fervida attività programmatica tesa ad individuare possibili opportunità di miglioramento nel raggiungimento di obiettivi di efficienza ed efficacia della didattica e della ricerca. Ad esempio, al fine di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei propri iscritti, l’Ateneo sta incrementando le opportunità di stage attraverso il potenziamento di accordi con il sistema delle imprese e degli enti pubblici locali, oppure siglando apposite convenzioni con gli ordini professionali.
Concludendo è possibile sostenere che, sebbene l’Ateneo sconti una situazione di partenza poco favorevole, i risultati ottenuti, nell’evidenziare margini di miglioramento rispetto agli esercizi passati, risultano sufficientemente in linea con la media nazionale. E’ legittimo pertanto sostenere che l’Ateneo di Salerno risponda appieno alle funzioni che è chiamato a svolgere in termini di valorizzazione delle conoscenze nonché di creazione delle condizioni per agevolare lo sviluppo socio-economico della comunità e del territorio in cui opera.
Indicatori | Unità di misura | Italia | Unisa | Fonte |
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Età media alla laurea | anni | 26,6 | 26,3 | Alma Laurea |
Voto medio di laurea | voto espresso in trentesimi | 103,1 | 102,1 | Alma Laurea |
Durata media di studio | anni | 4,3 | 4,8 | Alma Laurea |
Lavora ad un anno dalla laurea | % di studenti su totale laureati | 48% | 39,1% | Alma Laurea |
Laureati/iscritti | % di studenti laureati su totale degli iscritti | 17,29% | 12,58% | MIUR |
Interventi o servizi a favore degli studenti/studenti | % di interventi su totale studenti | 0,0818% | 0,0671% | MIUR |
Studenti/personale T.A. | numero di studenti per unità di personale T.A. | 37,40 | 55,60 | MIUR |
Studenti/docenti | numero di studenti per unità di personale docente | 34,23 | 38,51 | MIUR |
Tasse e contributi/studenti | euro | 1.485 | 787 | MIUR |
FFO/studenti | euro | 3.992 | 3.164 | MIUR |
Età media personale docente | anni | 51,14 | 49,98 | MIUR |
Grafico 28 - Indicatoridi relazione sociale degli Stakeholder Unisa 2012
Punti di forza | Punti di debolezza |
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Età media alla laurea | FFO per studente |
Voto medio di laurea | Tasse e contributi per studente |
Età media del personale docente | Studenti per docente |
Studenti per unità di personale T/A | |
Durata media del percorso di studio | |
Inserimento nel mondo del lavoro | |
Interventi o servizi a favore degli studenti | |
Laureati rispetto agli iscritti |