Relazione con gli Stakeholder | Gli Indicatori Strategici
Relazione con gli Stakeholder Gli Indicatori Strategici

L’Ateneo di Salerno, dovendo rispondere ad una molteplicità di interessi di cui sono portatori differenti stakeholder,si trova a dover fronteggiare una complessa misurazione della propria performance.
Per misurare tale performance sono stati elaborati i dati provenienti dalle indagini statistiche del MIUR e dalla banca dati AlmaLaurea, aggiornati all’anno 2014,e sono stati costruiti alcuni indicatori strategici ritenuti idonei a rappresentare il grado di soddisfazione degli stakeholder dell’Ateneo salernitano (Tabella 26). I daticontenuti nella banca dati AlmaLaurea sono stati elaborati su un campione di 228.240 questionari somministrati ai laureati italiani e di n. 4.773 somministratiai laureati UniSa, pari a circa il 14% del totale dei laureati.
Dall’analisi della tabella e dal confronto con il biennio precedente, si colgono risultati in linea con la medianazionale, nonostante le risorse, trasferire e proprie, utilizzate da parte dell’Ateneo siano inferiori. In effetti, per quanto riguarda le risorse trasferite si nota unvalore medio nazionale di 3.854,12 euro relativo al trasferimento FFO per studenti, contro un valore di 3.273 euro per studente dell’Ateneo salernitano. In effetti si nota un piccolo allungamento del periodo di studirispetto al biennio precedente, tale allungamento tra l’altro si registra anche a livello di media nazionale.Inoltre, si registra anche un aumento della durata degli studi.
Con riferimento ai restanti indicatori evidenziati in Tabella 26, l’Ateneo salernitano sconta, come detto, l’aver meno risorse a disposizione sia in termini dirisorse proprie sia in termini di trasferimento. Per queste ultime, occorre segnalare che il dato relativo al totaledegli interventi non tiene conto delle ulteriori agevolazioni concesse dalle aziende regionali per il diritto allo studioe degli ulteriori interventi non monitorati dalla banca dati MIUR.
Oltre ai valori assoluti della Tabella 26, per una più chiara visione sistematica degli indicatori, viene proposto- in linea con le precedenti versioni del Bilancio Sociale - un grafico radar in cui è evidenziata la variazione relativa dei dati presentati dall’Università di Salerno rispettoalla media nazionale.
Gli indicatori sono stati raggruppati in tre aree tematiche.
Le prime due descrivono le risorse di cui dispone l’Ateneo: in particolare un primo aggregato di indicatorievidenzia le risorse finanziarie di cui usufruisce l’Ateneo mentre il secondo descrive le risorse umane che vi lavorano.Un terzo aggregato, infine, considera gli indicatori che descrivono la performance degli studenti dell’Ateneo.Nel complesso, ragionando sugli scostamenti rispetto alla media nazionale, pare confermato un risultato abbastanzain linea con la media sebbene, come già detto, si attestino ad un livello inferiore le risorse disponibili ed utilizzate dall’Ateneo. Partendo dall’analisi delle risorse disponibili all’Ateneo, si desume infatti, che le tasse e i contributi provenienti dagli studenti sonoinferiori di circa il 43% rispetto alla media nazionale e minore risulta anche il rapporto del finanziamento ordinario per studente iscritto.Anche le informazioni relative alla struttura evidenziano una situazione di partenza di svantaggio rispetto alla media degli altri Atenei italiani. Infatti, osservando gliindicatori relativi al personale (sia docente che tecnico-amministrativo) emerge che a fronte di un sostanziale allineamento dei dati dell'Ateneo salernitanocon le medie nazionali in termini di servizi erogati, la dotazione organica, come il biennio precedente, è inferiore:la media nazionale indica la presenza di un docente ogni 34 studenti mentre nell’Ateneo salernitano, siregistra un docente ogni 38 studenti iscritti. A rafforzare l’idea delle minori risorse utilizzate dall’analisi dei dati risulta che, nel nostro Ateneo, lavora una unità di personaletecnico-amministrativo per ogni 53 studenti, a fronte di un rapporto di una unità su 31 studenti registrato nella media nazionale.
Riguardo all’analisi delle performance dell’Università degli Studi di Salerno, si evidenzia complessivamente che le attività didattiche e di ricerca raggiungono risultatiin linea con la media nazionale o soltanto di poco inferiori, sebbene la durata media del corso di studi sia più alta (5,5 come dato nazionale contro una media di4,6 dato UniSa) e il voto medio sia leggermente inferiore alla media nazionale tra le Facoltà. L’età media dei laureati salernitani è sostanzialmente in linea con lamedia nazionale. La condizione occupazionale del laureato rispetto alla media nazionale (il 2,4% dei laureati UniSa ha trovatolavoro ad un anno dalla laurea mentre il dato medio presenta una percentuale del 44,1%) rappresenta un ulteriore elemento di criticità. Tale dato è comunquericollegabile alle condizioni del contesto sociale, economico e culturale con cui si interfaccia l’Ateneo salernitano che di certo lo penalizzano se confrontato conaltre realtà universitarie inserite in contesti maggiormente attrattivi.
L’esistenza di variabili esogene poco controllabili a cui si aggiunge il periodo di crisi che ormai blocca da anni l’economia di famiglie, imprese, ecc., continuano adinfluenzare notevolmente le performance dell’Ateneo. Su tale dato l’Ateneo intende continuare ad investire al fine di ridurre il tasso di abbandono cercando di ricondurloai livelli medi nazionali, consolidando e rafforzando, altresì, le azioni tese ad un forte miglioramento delle prospettive occupazionali.In sintesi, un’analisi ragionata degli indicatori agevola la mappatura dei punti di forza e debolezza (Tabella 27) riscontrati nell’Ateneo di Salerno consentendo, inuna logica evolutiva, di valorizzare i primi e di attenuare l’impatto negativo dei secondi.
I punti di forza, evidenziati dagli indicatori nella prima colonna, mostrano la presenza di un sistema organizzativo adeguatamente pianificato e coerente che permette diraggiungere buoni risultati in termini di efficienza ed efficacia del percorso di studi (età media e voto sostanzialmente in linea con il dato nazionale) sebbene inuna situazione di scarsità di risorse (studenti su personale, studenti su docenti, tasse, contributi e FFO su studenti).In particolare, si ravvisa che la maggiore efficienza ed efficacia appena evidenziata trova riscontro nelle indaginidi customer satisfaction (cfr. par. 1.3) condotte nei confronti degli studenti che confermano un elevato livello di soddisfazione sia nella valutazione della didatticasia nella qualità dei servizi complessivamente erogati. Tali indagini positive hanno permesso di inserire tra ipunti di forza l’indicatore riguardante il numero di unità di personale per studente anche se risulta notevolmente inferiore alla media nazionale. Tale indicatore, in effetti,potrebbe essere interpretato come un dato positivo dal momento in cui all’Ateneo viene riconosciuta un’alta qualità dei servizi forniti agli studenti con un minornumero di unità di personale. Si può quindi affermare che ha dato ottimi risultati il riassetto organizzativo il quale, nell’ultimo biennio, ha visto coinvolta tutta lastruttura organizzativa con l’obiettivo di conferire una maggiore snellezza ai processi decisionali.

Tra i punti di forza dell’Ateneo salernitano, vanno evidenziati i costanti interventi nei confronti degli studenti;in tal caso l’intervento pro-capite è superiore di circa il 67% rispetto alla media nazionale. Con riferimento aipunti di debolezza, infine, oltre alla già menzionata carenza di risorse finanziarie ed umane, si ravvisa una durata eccessiva del corso degli studi e un più sfavorevoleplacement rispetto alla media nazionale. L’obiettivo di attenuarne l’impatto vede l’Ateneo coinvolto in una fervida attività programmatica tesa ad individuarepossibili opportunità di miglioramento nel raggiungimento di obiettivi di efficienza ed efficacia della didattica e della ricerca. Ad esempio, al fine di favorire l’inserimentonel mondo del lavoro dei propri iscritti, l’Ateneo sta incrementando le opportunità di stage attraverso il potenziamento di accordi con il sistema delle imprese edegli enti pubblici locali, oppure siglando apposite convenzioni con gli ordini professionali. Concludendo, è possibile sostenere che, sebbene l’Ateneo sconti unasituazione di partenza poco favorevole i risultati ottenuti, nell’evidenziare margini di miglioramento rispetto agli esercizi passati, risultano sufficientemente in linea conla media nazionale. È legittimo pertanto sostenere che l’Ateneo di Salerno risponde appieno alle funzioni che è chiamato a svolgere in termini di valorizzazione delleconoscenze nonché di creazione delle condizioni per agevolare lo sviluppo socio-economico della comunità e del territorio in cui opera.
INDICATORI | ITALIA | UNISA | Fonte |
---|---|---|---|
Età media alla laurea | 26,5 | 26,7 | Alma laurea |
Voto medio di laurea | 102,2 | 101,8 | Alma laurea |
Durata media di studio | 4,6 | 5,5 | Alma laurea |
Lavora ad un anno dalla laurea | 44,1% | 32,4% | Alma laurea |
Laureati/iscritti | 18,20% | 13,67% | MIUR |
Interventi o servizi a favore degli studenti/studenti | 0,1298 | 0,2005 | MIUR |
n. di studenti/personale ta | 31,47 | 53,20 | MIUR |
n. di studenti/docenti | 34,23 | 38,51 | MIUR |
Tasse e contributi/studenti | 1.225,72 | 703,73 | MIUR |
FFO/studenti (dati in euro) | 3.854,12 | 3.273,37 | MIUR |
Età media personale docente | 54,20 | 50,28 | MIUR |
Punti di forza | Punti di deboleza |
---|---|
Età media del personale docente | FFO per studente |
Interventi o servizi a favore degli studenti | Tasse e contributi per studente |
Studenti per unità di personale T/A | Studenti per docente |
Voto medio di laurea | Durata media del percorso di studio |
Età media alla laurea | Inserimento nel mondo del lavoro Laureati rispetto agli iscritti |
Fonte: Nostre elaborazioni |
Grafico 24 - INDICATORI DI RELAZIONE SOCIALE DEGLI STAKEHOLDER UNISA 2014
